Quello di cui tutti parlano, ma che bisogna visitare con cura.
È un museo grande, complesso, ricco di capolavori. Sai qual è il rischio ad andarci da soli? Che ti senti sopraffatto, schiacciato dalla grande quantità di meraviglie che contiene. Se proprio preferisci visitarlo da solo, ti consiglio di prepararti un po’ e di puntare dritto alle tue opere preferite: altrimenti è tutto un girovagare a vuoto, un cercare tra corridoi e stanze, e alla fine esci spossato e deluso.
Se invece lo visiti con me (o comunque con una visita organizzata), uscirai soddisfatto e soprattutto con la voglia di tornarci per approfondire il resto. Perché, ogni volta, scopri qualcosa di nuovo, qualcosa che non sapevi nemmeno ci fosse, qualcosa che ti scalda il cuore. Lo dico credendoci, sai, perché succede anche a me, sempre.
Una visita bene organizzata ti permette di concentrare in 2-3 ore le opere imperdibili e ti dà le chiavi per comprendere il significato dei quadri esposti e il ruolo di Firenze nella storia dell’arte.
Insieme vediamo senz’altro le superstar come la Nascita di Venere e La Primavera di Botticelli, il Tondo Doni di Michelangelo e l’Annunciazione di Leonardo. Ma ci sono anche altri capolavori meno conosciuti e non per questo meno sorprendenti: la Madonna col Bambino e angeli di Filippo Lippi o L’adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano.
Giusto in una delle ultime sale, a un passo dall’uscita, quando ormai ti sembrerà impossibile avere energia e testa per qualcos’altro, la Medusa di Caravaggio ti tirerà fuori l’ultimo fuoco, ti girerai e mi chiederai: “quando torniamo?”.