Santo Spirito si trova dall’altra parte del fiume Arno nella zona chiamata Oltrarno dalle guide ma Diladdarno dai fiorentini doc.
Santo Spirito geograficamente si trova proprio tra altre due zone dell’Oltrarno, San Niccolò e San Frediano, ed è il cuore pulsante della zona. Queste tre zone si sviluppano lungo gli argini dell’Arno e si dilatano verso sud. In realtà il quartiere storico dell’Oltrarno è Santo Spirito e appartiene ai 4 quartieri principali di Firenze. Però si fonde con gli altri due.
Santo Spirito è la parte che gode di maggior popolarità, è la vera rive gauche di Firenze. È il quartiere dove tutti i fiorentini sotto i 40 si trasferirebbero…e gli stranieri alla ricerca della Firenze autentica e non turistica oppure un po’ artisti e un po’ alternativi.
Il fulcro del quartiere è la piazza Santo Spirito che si apre davanti all’omonima chiesa, l’ultimo progetto di Filippo Brunelleschi. La facciata della chiesa è ormai un’icona, simbolo del quartiere. In tutto il quartiere si possono acquistare dipinti, cuscini, bigiotteria etc. con l’immagine della facciata.
Attorno alla piazza si aprono bar, pizzerie, trattorie che un tempo erano ritrovo dei tanti fiorentini che vi abitavano. Al centro ci sono alberi e panchine, bambini che giocano e ragazzi che si ritrovano. Ricorda un po’ un campiello veneziano.
Da un po’ di tempo è sempre più ritrovo di turisti e di tanti stranieri che popolano la zona. Accanto alla piazza c’è infatti la sede di un’università americana e sulla piazza una famosa scuola di lingua italiana che ora organizza anche cooking class, laboratori di pelletteria, fotografia etc per stranieri che vengono qui per un po’ di mesi e vogliono immergersi nella vera vita italiana…Tutti noi infatti siamo soliti lavorare la pelle e fare la pasta fatta in casa 🙂
È un bel quartiere cosmopolita, variopinto e creativo, molto amato dagli stranieri danarosi che non vogliono mescolarsi con il turista tipico ma che di solito si fermano un po’ di più in città. Viaggiatori curiosi di entrare nella vita italiana, respirarla e non solo osservarla. Sempre più trendy il quartiere è in grande pericolo. Infatti negli ultimi 10 anni nelle trattorie in piazza i prezzi si sono raddoppiati e la qualità dimezzata. Ciononostante nella zona si possono ancora trovare delle oasi di qualità, genuinità: il forno che fa il pane buono-buono in modo tradizionale e non solo con le farine di moda, il venditore di libri usati che perde tempo a parlare con ogni cliente di letteratura ma anche di vita, del quartiere, della sua gioventù etc., la trattoria che ha mantenuto qualità e cordialità e continua a servire i primi per la pausa pranzo a prezzi accessibilissimi.
È un quartiere in trasformazione , pieno di contraddizioni e in piena gentrification.
È quello che potrebbe essere stata Montmartre 20 o 30 anni fa. Spirito popolare, artisti e poi sempre più chic e turistico. Bello resta bello!
È il quartiere di Palazzo Pitti e di tanti altri palazzi signorili del ‘500 e ‘600 ma anche delle viuzze strette fatte di case buie e umide con entrate minuscole e delle botteghe artigianali polverose di corniciai che sono lì da generazioni.
È il quartiere che sta vedendo chiudere uno dopo l’altro i negozi di generi alimentari, i fruttivendoli e aprirle al loro posto le botteghe dei giovani creativi. Per fortuna 2 volte la settimana ci sono un paio di bancarelle in piazza dove si possono comprare verdure e formaggi. E l’ultima domenica del mese in piazza Santo Spirito c’è la Fierucola, mercato di prodotti biologici a km 0. Molto nello spirito del quartiere e, lo so mi ripeto, piuttosto trendy.
È il quartiere che sta vedendo le sue case trasformarsi sempre più in appartamenti turistici di lusso.
Io amo Santo Spirito, amo le sue strade strette, amo percorrerle d’inverno e fermarmi a prendere un tè in un bar normale o pranzare in un baretto che si trova in una strada secondaria del quartiere conosciuto e amato da chi ci abita. Amo passarci la mattina presto d’estate per andare a lavorare e fermarmi a prendere un cappuccino. Ma amo il suo spirito popolare che ancora si sente più della parte modaiola, amo i suoi artigiani e i veri artisti ma temo tanto che il commercio prenderà il sopravvento.
È il quartiere dove trovi un fantastico Antonio ex costumista teatrale, ultimo cappelliere fiorentino che fa cose spettacolari e mentre lo osservi lavorare ti sembra di entrare in una favola. O dovi trovi uno degli ultimi calzolai che fa le scarpe su misura e insegna la sua arte al mondo (vabbé…tutti allievi giapponesi).
È un quartiere dove trovi ancora grande qualità nei ristoranti.
È il quartiere di via Maggio, celebre per le botteghe di antiquariato.
È il quartiere di Cartavetra, galleria di una illustratrice di libri per bambini che ha aperto un laboratorio dove tiene corsi e ha deciso di farsi aiutare da giovani studenti dell’Accademia delle Belle Arti.
È il quartiere della street art fatta bene…qualche volta.
Accanto a Santo Spirito si trovano San Niccolò e San Frediano.
San Niccolò si trova ai piedi della collina che chiude Firenze a sud (Piazzale Michelangelo e Forte Belvedere) a prima vista affascina l’atmosfera da piccolo paese e le stradine piccole. Poi ci si accorge che qui ci sono solo bar, ristorantini, botteghe artigianali di lusso. Resta comunque un bel posto situato in una collocazione incantevole. Io lo percorro spesso con i turisti individuali per andare al giardino delle rose e poi proseguire fino a Piazzale Michelangelo. Al limite del quartiere c’è la porta San Niccolò che che apparteneva alla cinta medievale ed è stata risparmiata, insieme ad altre 6, quando le mura sono state abbattute all’epoca di Firenze capitale.
Piazzale Michelangelo è un must per i turisti. È il belvedere di Firenze. I gruppi che arrivano in autobus vanno spesso prima al Piazzale, si fermano lì 15 minuti per ammirare il panorama dall’alto, fare foto e poi scendono in centro e iniziano la visita.
San Frediano è invece la parte più popolare dell’Oltrarno. Qui si sente il fiorentino che parla in vernacolo, ci sono botteghe “normali”, negozi, locali e attività. Pochi turisti si spingono fin qui. Qualcuno sì, forse alla ricerca di un ristorante meno turistico o per recarsi alla chiesa di Santa Maria del Carmine dove si trova la Cappella Brancacci, gioiello di pittura rinascimentale. Alcune vie di San Frediano ricordano quelle meno ripulite di Santo Spirito con laboratori artigianali, polverose botteghe di restauratori o corniciai.
Ci sono un paio di posti dove si mangia veramente bene.
C’è la bellissima Porta di San Frediano, anche questa risparmiata durante l’abbattimento delle mura medievali. La porta chiude la zona dell’Oltrarno a ovest.
Essere di San Frediano significa essere fiorentino verace, spirito popolare, non particolarmente fine e sboccato.

